Le cimici dei letti (Cimex lectularius) sono animali Ematofagi che si nutrono di sangue per sopravvivere e che popolano le camere da letto.
Sono animali notturni che di giorno preferiscono restare nelle loro tane (spesso crepe nei muri o materassi) ed escono di notte per nutrirsi.
Le loro punture lasciano piccole macchie rosse sulla pelle che provocano solo prurito e nient’altro. Nonostante questo, una casa invasa dalle cimici da letto va bonificata necessariamente da un esperto o si corre il rischio non risolvere il problema in maniera definitiva.
Le cimici delle piante sono un gruppo di insetti appartenenti alla famiglia dei Rincoti che si nutrono della linfa delle piante, colonizzando principalmente foglie, fusti e fiori.
La loro pericolosità sta nella diffusioni di batteri e virus che succhiano dalle piante malate per trasmetterli poi alle piante vicine, rendendoli vettori di malattie anche gravi.
Non esistono condizioni che permettano di prevenire l’arrivo delle cimici. Per questo, è necessario utilizzare sulle piante insetticida chimico o a base di piretro naturale.
Gli acari sono organismi invisibili appartenenti alla famiglia degli aracnidi. Sono tra i primi organismi ad aver abitato la terra; infatti, il primo reperto fossile risale a circa 290 milioni di anni fa.
Gli acari sopravvivono in ambienti prevalentemente caldi e umidi. Per questo è facile trovarli nelle polvere delle case, dove si insediano nei materassi, tende, tappeti e libri.
Le loro punture possono generare prurito e fastidio, ma possono anche essere causa di allergie, asma, raffreddore o essere anche portatori di malattie infettive.
La Calendra (Sitophilus grana comunemente chiamata ‘’Punteruolo del grano’’ o ‘’della pasta’’) è un insetto infestante della famiglia del Curculinoide che attacca granaglie di cereali e derivati (frumento, orzo, mais e paste alimentari).
In casa, si possono trovare questi insetti all’interno delle dispense o, molto spesso, anche all’interno delle confezioni di pasta, pane o cracker.
La calendra non risulta nociva per gli esseri umani, ma è in grado di provocare danni notevoli e compromettere l’igiene delle scorte alimentari.
Le zecche sono artropodi appartenenti alla famiglia degli aracnidi. Queste proliferano principalmente in luoghi ricchi di vegetazione e che presentano alti tassi di umidità. Per questo, la loro attività si concentra nella stagione primaverile ed estiva.
La zecca è un insetto ematofago che si nutre principalmente di sangue ed è capace di rimanere attaccata alla pelle dell’ospite per giorni o addirittura settimane. Nonostante il suo morso non risulti particolarmente doloroso, questo può comunque risultare vettore di malattie che vanno dalla comune febbre alla malattia di Lyme.
La zanzara comune (Culex Pipiens) è la specie di zanzara più diffusa nell’emisfero boreale. Ne esistono di due specie: una rurale e una urbana che è sostanzialmente l’evoluzione della prima.
La seconda si distingue dalla prima per la capacità di vivere in spazi ristretti, dove la prima preferisce vivere all’aperto attorno a raccolte di acque stagnanti ricche di sostanza organica.
Altre caratteristiche della zanzara sono le scarse capacità di volo (limitata a tragitti brevi, la nutrizione prevalentemente endofaga e la concentrazione della sua attività prevalentemente in orari notturni.
La zanzara tigre, a differenza della sua variante ‘’comune’’, è un insetto molto più aggressivo. La sua attività si concentra nelle ore più fresche della giornata, ovvero alba e tramonto, prevalentemente all’aperto e, in presenza di luce artificiale, anche la notte.
Questa zanzara è caratterizzata dal corpo nero con striature bianche su capo, torace, addome e zampe, da cui il nome ‘’tigre.
La puntura della zanzara tigre può risultare altamente pericolosa per gli esseri umani, in quanto capace di trasmettere malattie molto gravi come il virus dengue o la febbre gialla.
Le vespe sono una famiglia di animali sociali appartenenti alla famiglia degli Imenotteri. Sono presenti prevalentemente durante la stagione calda e si cibano di liquidi zuccherini, sostanze vegetali e proteiche e, spesso, anche di altri insetti.
Costruiscono nidi complessi, detti favi, composto da numerose celle e realizzate con un impasto di fibre vegetali che assume una consistenza simile a quella del cartone.
La pericolosità delle vespe si limita nelle situazioni in cui ci si avvicina al loro nido o sentono comunque la loro colonia minacciata. In quel caso, il rischio di essere punti è elevato anche se tendono ad attaccare solo se afferrate o schiacciate.
Le termiti del legno sono insetti che si nutrono della cellulosa presente nel legno. Necessitano di un ambiente umido e buio e, per questo, il loro nido è presente prevalentemente sotto terra.
Dal terreno, attraverso dei tunnel, questi penetrano all’interno delle case, inserendosi tra gli interstizi delle murature, anfratti nelle fondamenta o canaline elettriche e telefoniche.
Si nutrono del legno partendo dall’interno lasciando letteralmente un involucro vuoto. Perciò, i danni che procurano a travi, infissi o parquet, oltre a essere notevoli, possono risultare gravi per ogni tipo di struttura.
La tarma (conosciuta anche come ‘’tarma dei tessuti’’ o ‘’tignola dei crini’’) è una specie di lepidottero che si nutre di tessuti e fibre naturali come lana, seta, cotone e delle sostanze contenenti cheratina.
Preferiscono di tessuti sporchi e, in particolare, dai vestiti che contengono sudore umano, attratti in questo caso non dal cibo, ma dall’umidità (non bevono acqua e devono nutrirsi di cose che ne contengono).
A provocare danni non sono le tarme adulte, ma bensì le larve poiché la loro ‘’missione’’, in questa fase del ciclo biologico, è principalmente di cercare cibo e nutrirsi.
Il tarlo del Legno è la specie di Lictide più diffuso nel nostro paese, questo in parte all’importazione di legno tropicale nel Dopoguerra che ne ha facilitato la diffusione.
È capace di deporre dalle 50 alle 70 uova all’interno di vasi, fessure e screpolature del legno.
In generale, predilige le parti molli del legno, ricche di amido e umidità ed è capace di attaccare sia il legno lavorato (come mobili) che non in opera (come travi e tavoli)
Questa specie di tarlo (conosciuto anche come ‘’Capricorno delle case’’ per l’aspetto molto simile a quello di, appunto, un capricorno) tende ad attaccare legni stagionati (in particolari di conifere come abeti o pini) ed è in grado di attaccare legni non in opera come travi.
Il capricorno delle case è in grado di provocare danni molto gravi al legno, poiché non è possibile accorgersi della loro presenza se non a infestazione già avanzata.
Rispetto ad altri tarli, il capricorno della case è provvisto di ali che gli permette non solo di entrare facilmente nelle abitazioni, ma anche di coprire qualunque distanza, diffondendo facilmente l’infestazione.
Conosciuto come ‘’tarlo dei mobili’’, è quello che conosce una maggiore diffusione.
Si nutrono principalmente di cellulosa ed amido e sono quindi in grado di attaccare, oltre ai mobili, anche le travi e le strutture in legno in generale.
Tendono a preferire ambienti chiusi e umidi, per questo è molto facile trovarli all’interno di magazzini, chiese o sottotetti.
Come altri tarli, rappresentano una grave minaccia per la stabilità delle strutture a causa del lungo sistema di gallerie che lasciano all’interno del legno.
Il pidocchio è una specie che si sviluppa nel cuoio capelluto dell’uomo dove la concentrazione di calore e umidità rappresentano l’habitat perfetto per la riproduzione (soprattutto intorno nuca e orecchie).
Non si limitano ad annidarsi nel cuoio capelluto, ma sono capaci di nascondersi anche tra vestiti, lenzuola, materassi e altri parti del corpo come gambe, barba, ascelle e baffi.
I morsi dei pidocchi lasciano minuscoli puntini rossi sulla pelle che causano principalmente prurito che, con il continuo grattarsi, può generare infezioni.
Lo sclerodermus domesticus è una specie di parassitoide che si nutre delle larve del tarlo del legno. Nutrendosi di insetti normalmente dannosi per l’uomo, questo insetto viene più comunemente chiamato l’amico degli antiquari.
Occasionalmente, può infliggere punture dolore all’uomo che può causare, oltre a prurito, malesseri generali, febbre e dermatite.
Predilige climi temperati e si trova principalmente in casa dove può trovare le sue prede, come arredi in legno, vecchi materassi e all’esterno in vecchi tronchi d’albero.
Le formiche sono insetti prevalentemente sociali che vivono in nidi chiamati formicai. La loro comparsa risale a circa 150 milioni di anni fa e hanno cominciato a proliferare dalla comparsa delle piante in fiore, fornendo alle formiche nuovi habitat e nuove fonti di cibo.
Si nutrono di sostanze animali e vegetali in decomposizione e da sostanze zuccherine. Si trovano principalmente negli alberi e negli edifici, dove costruiscono nidi tra le crepe degli edifici.
Il morso delle formiche possono provocare pruriti oltre che a trasmettere batteri e virus.
La mosca è l’insetto più diffuso al mondo, soprattutto nelle regioni temperate.
Si nutre principalmente di sostanze liquide e semi-liquide. Prospera particolarmente nei pressi degli insediamenti dove può deporre uova sugli elementi organici in decomposizione come frutta, verdura o escrementi.
Pur non provocando pruriti o morsi, la mosca è in grado di trasportare agenti patogeni e infezioni, tanto da risultare, in certe parti del mondo, il principale vettore di malattie.
La farfallina (o tarma) del cibo è un insetto che infesta le dispense alimentari, nutrendosi di farine, pasta, cereali, biscotti e frutta secca.
Si tratta generalmente di insetti innocui, ma sono comunque in grado di provocare seri danni agli alimenti e alle dispense che possono trasformarsi nel nido ideale per covare le proprie uova.
Conosciuto anche come Anobio del Tabacco, è un coleottero tropicale. Si sviluppa in particolare all’interno di locali caldi e magazzini climatizzati, dove le temperature elevate permettono la crescita degli embrioni.
Attacca sostanze alimentari di ogni genere: frutta secca, tabacco, farine e addirittura il pesce.
Grazie a un robusto apparato boccale, sono in grado di perforare ogni tipo di confezione e involucro e, per questo, è in grado di provocare seri danni non solo alle dispense domestiche, ma anche all’economia alimentare.
I pesciolini d’argento sono insetti generalmente innocui che si nutrono di zuccheri, amidi e anche cotone. Per questo non è inusuale trovarli tra i tessuti o tra le pagine dei libri.
Preferendo restare lontano da luci e fonti di calore, si possono trovare tra le intercapedini delle porte, nei cassetti e in vari oggetti di casa, soprattutto quelli inutilizzati.
Sono animali capaci di adattarsi anche alle condizioni più ostili e possono essere molto prolifici, arrivando a deporre fino a 20 uova al giorno.